DD’s adventures: ex discoteca Xo
Ho sempre detto che non sarei mai e poi mai andata in un locale/discoteca, non è cosa per me. Bè, le cose cambiano però se si parla di una discoteca chiusa, abbandonata e devastata. E poi mi serviva una scusa vagamente plausibile per testare il Manfrotto comprato proprio quella mattina.
La discoteca si trova nel ridente (?) Comune di Cappella Cantone (CR). L’accesso è totalmente libero e si può decidere se entrare dall’ingresso principale oppure dai giardini sul retro.
Nonostante avessi controllato preventivamente il meteo, quando sono arrivata era tutto grigio; in più erano già le 16.30, il buio era dietro l’angolo, pessima organizzazione. Sempre parlando di pessima organizzazione, non ho controllato la batteria a DD e appena l’ho accesa ho visto la batteria era quasi a terra.
Lo spettro del “c@#!* mi sono fatta 200km per niente” era proprio lì che aleggiava ma fortunatamente la batteria ha retto benissimo per quelle due ore abbondanti che sono rimasta.
A parte questa infelice parentesi organizzativa, qualche cosa sono riuscita a tirar fuori, ma indubbiamente si sarebbe potuto far di meglio.
Essendo una discoteca non sono previste finestre di sorta e, a parte una saletta con una facciata in vetro, il resto dell’edificio resta nel buio più totale. I giardini, i laghetti e le varie strutture esterne renderebbero sicuramente meglio in una giornata di sole. Con il cielo completamente bianco è veramente tutto orribile.
Ah, nei giardini ci abitano dei leprotti sofficiosi che saltellano in giro; ho incrociato anche un fagiano ninja per qualche secondo ma poi è svanito tra i cipressi.
Ho provato a cercare maggiori informazioni sulla location ma non ho trovato moltissimo.
Ha cambiato nome svariate volte: prima Bibendum e prima ancora Diedron.
A quanto pare era molto conosciuta dai truzz… ehm… ragazzi delle province limitrofe ed ogni week-end attirava un qualcosa come 4000 persone.
La discoteca è veramente enorme, un vero e proprio regno del trash: giardini con vasche d’acqua, cascate, statue in stile classico, colonne, archi, leoni, archi con mattoni a vista, passerelle in alto con la pavimentazione in cristallo, affreschi settecenteschi… Mi pare di ricordare ci fossero dipinti anche dei putti sul soffitto in una delle sale, giusto per non farci mancare nulla.
L’Xo non era solo musica e ballo ma vi organizzavano anche altre attività tra cui massaggi, cartomanzia, tatuaggi all’henné, ristorante all’aperto.
Sembrava che tutto andasse tutto a gonfie vele per questo celebre locale finché un bel giorno non è arrivato l’ufficiale giudiziario a pignorare il tutto.
L’Xo avrebbe chiuso nel 2007; ho trovato un volantino all’interno di una delle sale dove veniva pubblicizzato l’evento per Capodanno proprio di quell’anno dunque o non hanno fatto in tempo oppure hanno chiuso subito dopo.
L’intera area (64.000 m2) è stata messa all’asta nel 2013 per poco meno di 2 milioni di euro. Attualmente nessuno sarebbe interessato all’acquisto.
Degli interni è rimasto poco e nulla; ci sono ancora tutti i divanetti con gran parte dei cuscini ma ogni tipo di attrezzatura audio ovviamente è già stata portata via così come la totalità del rame. Sono stati ridotti in frantumi tutti i cristalli che circondavano le sale a mo’ di ringhiera (sì, proprio cristallo non semplice vetro) dunque è un attimo scivolare e farsi veramente male. Non è ancora stato portato via il marmo presente su alcuni banconi ed i bagni sono miracolosamente salvi. Graffiti e simili sono quasi assenti.
Gallery completa: http://www.flickr.com/photos/helenusch/sets/72157648821916953/

