DD’s Adventures: Mountain Summer Camp
Come al solito, ogni volta che organizzo un’uscita, mi becco la giornata uggiosa ed il fatto che sia ottobre poi non aiuta. Location lombarda, ad oltre 1000mt, quasi vista lago (che non ho visto causa fitta foschia…), immersa nel bosco. Si tratta di una ex colonia montana estiva, che ha una gemella a Cesenatico, probabilmente chiusa anche lei.
Purtroppo non sono riuscita a reperire NESSUNA informazione su questo posto, com’era organizzato, anno di chiusura, il nulla. Ho solo reperito alcune vecchie cartoline degli anni ’50 su siti specializzati in collezionismo, ma le foto sono degli esterni, con dei gruppi di ragazzini, nient’altro e comunque non utili a capirci di più.
La struttura è in legno e pietra, decisamente scricchiolante, e alcune zone della colonia sono state poi “ristrutturate” spargendo cemento in maniera un po’ discutibile. La colonia ha svariati piani: nei piani superiori ci sono solo ed esclusivamente stanze da letto, ancora ben arredate, letti fatti ed in ordine, salvo crolli vari. Il piano terra era dedicato, pare, all’accoglienza: piccoli uffici, banconi stile reception, documenti con i dati degli ospiti ed una piccola infermeria. I piani seminterrati erano dedicati alle mense ed ai servizi quali cucine, dispense, bagni e caldaie.
Appena ho scoperto l’infermeria con tanto di medicinali e attrezzatura varia, mi ci sono fermata un’ora abbondante a frugare e lì mi sono venute un po’ di domande: nella reception (e anche di sotto nelle cucine) c’erano varie guide TV e tabloid del ’95-’96 dunque suppongo che in quegli anni fosse ancora in attività… ma i medicinali trovati scadevano nell’86-’88! Rifilavano agli ospiti medicine del decennio precedente?! Dubito, forse parte della struttura non funzionava già più.
Scendiamo nei seminterrati e troviamo quella che molto probabilmente era la mensa: tavoli lunghissimi e panche altrettanto lunghe. Qui è presente anche una parte di recente fattura, un ampliamento, dove ci sono docce e lavandini. Cosa un po’ curiosa, la stanza del cappellano era su questo piano e dava proprio sulla sala mensa.
Le cucine credo siano state la parte più “inquietante”, totalmente immerse nell’oscurità dei seminterrati e apparentemente abbandonate dall’oggi al domani, con le pentole ormai arrugginite ancora sui fuochi, gli asciugamani col tempo ammuffiti ma stesi in perfetto ordine.
Infine i piani superiori, le camerate, ancora tutte arredate, in alcuni armadi c’era ancora della biancheria “pulita” e delle coperte. Ci sono anche i bagni più lussuosi (e totalmente integri!), quelli dedicati agli inservienti e responsabili/animatori o comunque si chiamassero. Anche la mansarda veniva utilizzata come zona notte ma ormai il tetto sta iniziando a crollare ed i letti sono ricoperti di macerie.
L’album completo è qui.




