Darkroom folies: C41 Digibase (parte 2 di 2)
Dopo aver parlato anche troppo di come preparare i chimici del C41 Digibase, passiamo alla parte divertente: lo sviluppo! Una cosa fantastica dello sviluppo in C41 è il fatto di essere un processo standardizzato dunque non importa che pellicola stiate usando, marca, ASA ecc, il processo e la tempistica sono identici per tutte. Un notevole punto un più rispetto allo sviluppo in bianco e nero.

Per compiere la magia mi sono attrezzata con:
- changing bag (a casa mia niente sgabuzzino oscuro)
- tank e spirale
- imbuto
- rotolone di carta
- termometro digitale
- timer
- guanti in cotone per caricare e maneggiare la pellicola (se non siete per i guanti, lavatevi benissimo le mani; le ditate sulla pellicola sono bestemmie. Been there, done that.)
- guanti in lattice da utilizzare durante lo sviluppo
- forbici
- molletta per appendere la pellicola
- squeegee (le pinze per togliere il liquido in eccesso dai negativi una volta risciacquati)
- catino (per mettere a bagnomaria i quattro flaconi di chimici)
Riscaldare i chimici e caricare la pellicola
Per utilizzare questo kit è richiesto che la temperatura dei chimici sia di 37,8°C (±0.3°C), ed è davvero più semplice di quello che sembra. All’inizio pensavo di utilizzare uno di quei termometri per acquari per tenere la temperatura ma non vanno oltre i 33°C (in effetti, quale acquariofilo vorrebbe bollire i propri pesci?) e sono passata al bagnomaria. L’acqua prodotta dalla mia caldaia arriva al massimo a 44°C, non sufficienti per riscaldare 4lt di soluzioni, così ho riempito il catino per metà di acqua alla temperatura massima consentita dal mio boiler e poi ho aggiunto un paio di piccoli pentolini di acqua a 85-90°C raggiungendo i 55°C circa. Non ho messo direttamente l’acqua bollente per un semplice motivo: i miei flaconi resistono al massimo ad una temperatura di 100°C.

A questa temperatura, ci vogliono meno di 15 minuti per riscaldare le soluzioni.
Mentre i chimici si riscaldano avete tutto il tempo per caricare la pellicola nel tank. Come al solito, mettete tutti i componenti necessari in un ordine a voi comodo visto e procedete. A me ci sono voluti poco meno di 10 minuti per caricare la pellicola: era la mia prima volta da sola, con i guanti di cotone dove la sensibilità è pari a zero e col terrore che mi si inceppasse il tutto finendo col ritrovarmi con una palla di cellulosa.
Pre-soak
Una volta caricata nel tank, la pellicola ed il tank stesso vanno riscaldati. Non farlo significa danneggiare irrimediabilmente la pellicola, facendo virare i colori su valori non corretti. A quanto pare sarebbe buona cosa anche sulle pellicole b/n, non lo sapevo, al prossimo sviluppo me ne ricorderò. Per riscaldare il tutto basta semplicemente un risciacquo in acqua corrente all’incirca alla temperatura di sviluppo per 2-3 minuti, inversione continua per i primi 15 secondi e successivamente agitazione ogni 30. Quando si svuota il tank l’acqua potrebbe risultare azzurognola (nel mio caso almeno), tutto regolare.
Developer
3 minuti e 15 secondi per questa fase, inversione continua per i primi 15 secondi e poi agitazione ogni 30. Con agitazione si intende l’utilizzo del piccolo perno all’interno del tank per ruotare la spirale, non lo shakeraggio selvaggio. Fermatevi 15 secondi prima dello scadere del tempo in modo da svuotare il tank. Lo sviluppo richiede assolutamente che la temperatura resti il più costante possibile, per farlo ho immerso il tank nel catino di acqua calda durante questi minuti.
Bleach
Da qui in avanti è ancora più semplice visto che i chimici richiedono una temperatura che va dai 32 ai 40°C ed il bagnomaria tiene tranquillamente la temperatura nel range corretto per tutto il processo. La sbianca richiede dai 3 ai 4 minuti e 20 secondi in base alla temperatura, 15 secondi di inversione e agitazione ogni 30.
Fix
Il processo “più lungo”; richiede dai 4 minuti e 20 secondi ai 6 minuti e 30 secondi con una semplice agitazione ogni 30 secondi.
Stabilizzatore
Non è nient’altro che un imbibente: fa tanta schiuma, rimuove i residui, favorisce l’asciugatura della pellicola ed evita che si formino macchie. Un litro di questa roba basta per 60 pellicole!

Sembrerebbe sviluppata correttamente
Per quanto riguarda l’asciugatura, ho fatto un accrocchio con del fil di ferro nel box doccia, il posto migliore per far asciugare le nostre costose pellicole; il vapore quasi costante nei bagni tiene lontana la polvere. E qui nessuno vuole che la polvere rovini tutto il lavoro fatto finora.
Una volta appesa, ho passato la squeegee, altra cosa che in passato avevo sottovalutato ma che fa la differenza; ho visto certi miei negativi b/n con delle macchiazze malvagie…
La sera successiva, ho recuperato la pellicola asciutta, ben distesa (non ho attaccato pesi o altro, si raddrizza da sola), senza polvere e senza macchie.
Maneggiando il tutto con i miei bei guantini in cotone ho preparato il tutto per la scansione, ma questo è materiale per un altro post.
Mi sento di dichiarare l’esperimento ufficialmente riuscito… e proclamo l’inizio di una nuova epoca di miseria finanziaria.