Un uggioso pomeriggio con la Lomo LC-A+
Da un mesetto a questa parte sono entrata in una sorta di photo frenzy in cui in ogni momento libero *devo assolutamente* uscire a far foto, specialmente a pellicola.
Giorno di San Patrizio (17 marzo), piovoso e grigissimo, in reperibilità e davvero zero voglia di restare in casa: ho prenotato un brunch in compagnia di graziosi gattini al Crazy Cat Café, a Milano.

Pancake al Salmone e Peanut Cheesecake (in digitale!)
Per l’occasione ho scelto di riesumare la mia vecchia Lomo LC-A+ caricata con un rullino Lomography CN 400 oserei dire scaduto da almeno 3 anni (ma sempre conservato in frigo!).
La macchina, a differenza dell’originale LC-A (sì, ho anche quella comunque), non ha il selettore del diaframma e l’otturatore elettronico decide apertura e velocità di scatto in base a parametri a me un po’ oscuri. Sì ok la luce, ma se voglio dare profondità come la gestisco? Non posso.
L’unica cosa da ricordare è di selezionare la distanza corretta. Non solo in qualche scatto mi sono completamente scordata anche di fare quello, ma dopo aver visto il rullino sviluppato ho scoperto anche che il mio braccio non copre la distanza minima di messa a fuoco una LC-A! Distanza minima: 80cm, braccio di Elena: 68cm. Ho una quantità discreta di scatti leggermente sfocati a causa della tecnica “uso il braccio per misurare”.
A parte questa mini parentesi in cui praticamente scopro di essere un t-rex, dopo 4 anni di sole reflex più o meno pro, mi ero completamente scordata di quanto fosse divertente questa trappolina!
Al Café ho provato a fare qualche foto ma tra la luce bassa ed io che mi agito a fotografare con gente intorno (uno dei motivi per cui faccio urbex: no persone tra le balle) non ho concluso granché; oltre alla grana piuttosto grossa, le foto spesso includevano altri clienti dunque queste le passo.
Non male invece le foto che ho fatto in giro a piedi in zona Repubblica. La LC-A in generale tende a saturare parecchio i colori dunque, nonostante il tempo e la luce ostili, qualcosa di grazioso è venuto.
Qui ci sono i restanti scatti che ho deciso di salvare questo giro.
Una cosa è certa: ora che sviluppo da me, le toy camera me le riprovo TUTTE!


