A Colonia con la Lomo LC-A+
Non doveva andare esattamente così in effetti. Dopo lo scandalo della Mju II due giorni prima della partenza per le vacanze, ho iniziato a cercare una sostituta che fosse piccola, leggera e “automatica” da portarmi in giro. Praticamente la Mju II era l’unica che avesse tutte queste caratteristiche visto che la vacanza non era stata pensata per lasciare posto ai miei minuti infiniti per ogni scatto (sì, ci devo lavorare su).
Ero cosi scocciata che ho anche abbandonato il mio progetto “instant food” con la Lomo’Instant Automat… Alla fine, scartando praticamente ogni cosa troppo grande, troppo pesante, troppo poco automatica, mi sono ritrovata con la mia serie di Lomo LC-A, sia russe sia la versione Lomography. Ho optato per quest’ultima per un semplice motivo: esposizione totalmente automatica.
Per la vacanza mi sono portata Rollei Retro 400 S e Street Candy ATM 400 ma ho utilizzato solo le due Rollei.
Era la prima volta che utilizzavo la LC-A+ con il bianco e nero e devo ammettere che sono rimasta abbastanza soddisfatta. Le immagini sono molto contrastate ed hanno la vignettatura tipica della Lomo. Sul fatto del contrasto però non so dire se fosse la pellicola (prima volta che la provo) oppure il Minitar-1 che monta la macchina.
La LC-A+ si è rivelata comunque una scelta molto azzeccata, è davvero rapidissima, piccina, leggera e molto divertente da usare in giro e poi usa un obbiettivo da 32mm (la mia focale favorita è per l’appunto il 35!).
Devo riportare solo una cosa insolita: la pellicola “piegata”. La Rollei usa dei supporti molto sottili per le sue pellicole e non vorrei che la pellicola non fosse stata ben fissata in macchina.
E anche il trascinamento si è fatto piuttosto difficoltoso verso fine rullino, causando doppie esposizioni… che per puro caso sono anche venute fike!
E così siamo anche sopravvissute alla prima vacanza totalmente analogica e con una trappolina che devo ammettere di aver sottovalutato, considerando i precedenti (usata 5 anni fa, senza cognizione, scatti utilizzabili zero).
Qui l’album.


