DD’s adventures: ex Sanitaria Ceschina
Mattinata tra i rovi per me e DD, più precisamente all’ex garzificio Ceschina, a Marnate (VA).
La partenza non è stata delle migliori; nonostante il posto non fosse lontano da casa, non avevo le coordinate esatte dell’ingresso e, visto che il garzificio è diviso in due dal fiume Olona, ovviamente non potevo non impostare il navigatore per portarmi sulla sponda sbagliata.
Come se non fosse sufficiente, una volta raggiunto il lato giusto, trovo dispiegate forze dell’ordine e protezione civile che sbarrano l’ingresso della via che dovrei percorrere. Con attrezzatura e nonchalance vado a vedere che cosa succede e scopro dell’inaugurazione di un bunker utilizzato durante la seconda guerra mondiale. Bè, tanto vale sbirciare…
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Con grande sorpresa c’è anche questo plastico della zona che raffigura bene la zona, inclusa la Sanitaria (n. 15)… altro che coordinate!

La storia
Fondata nel 1907 dall’allora 28enne Luigi Gaetano Ceschina, ex rappresentante di articoli di medicazione e chirurgia, come Società Anonima Sanitaria ed in brevissimo tempo divenne la più importante industria del settore. La Sanitaria era formata da vari stabilimenti, ognuno dedicato ad uno stadio preciso della lavorazione: la filatura e tessitura, il candeggio, l’idrofilizzazione, il finissaggio ed il confezionamento dei prodotti.
La fortuna arrivò nel periodo della Grande Guerra, quando la domanda di articoli sanitari per esercito e Croce Rossa era altissima. Il 15 novembre 1937 Ceschina viene nominato Cavaliere del Lavoro.
Morì nel 1960 lasciando tutto in eredità ai tre figli: Mario, Dante e Renzo.
L’attività è continuata fino al 1976 quando, il 25 ottobre, Mario fu rapito dalla mafia ed ucciso poco tempo dopo che la famiglia aveva pagato un riscatto di ben 400 milioni di lire.
Nel 1984 muore anche Renzo (su Dante non ho trovato particolari informazioni) sposatosi da poco con Yoko Nagae, mecenate giapponese ed arpista conosciuta in tutto il mondo. Qui iniziano altre vicissitudini giudiziarie, legate all’eredità della famiglia Ceschina, che termineranno solo nel 1988 quando fu stabilito che Yoko era l’unica erede di tutto il patrimonio dei Ceschina, pari a 300 miliardi di lire.
Non è chiara la data di chiusura effettiva della Sanitaria ma parrebbe siano circa 30 anni che vige in stato di degrado e abbandono.
Nel 2012 Asl e Arpa intervengono nella zona dopo che alcuni cittadini avevano segnalato la presenza di fusti arrugginiti contenenti del liquido nero tra le vecchie strutture pericolanti.

Set completo: http://www.flickr.com/photos/helenusch/sets/72157651177156517/