Il mio primo rullino C41 home-developed
Sviluppo in C41 riuscito, senza dubbio. Detto ciò, essendo un esperimento non ho utilizzato una pellicola che uso di solito; mi avrebbe rotto parecchio le scatole buttare 13 euro di preziosa Portra 400. Ho utilizzato invece una pellicola regalatami dal fotografo da cui sono andata l’ultima volta per sviluppare un rullino, una Kodak ColorPlus 200. Fossero stati altri tempi non avrei avuto dubbi sull’integrità del materiale ma in questo caso ho delle perplessità.

La ColorPlus 200 (film code: KODAK 200-8) è una pellicola molto economica (meno di 2 euro a rullino!!!), di qualità inferiore alla Kodak Gold; la mia scadeva nel 2018 ma quello che mi preoccupa è il fatto che sia rimasta sullo scaffale del fotografo per anni, esposta ai cambi di temperatura, al sole che batte sugli scaffali… insomma, non la conoscevo, non sapevo cosa aspettarmi e magari non se la passava nemmeno benissimo.
Come se tutta questa incertezza non bastasse, ho anche usato delle lenti “nuove”. Avevo già testato la mia F5 con il 50mm f/1.8G ed una T-Max 400 con ottimi risultati ma per questo giro di prova ho utilizzato un 28-70 f/3.5-4.5D, una lente un pochino anonima forse e che abbinata ad una pellicola come la ColorPlus non ha dato risultati strabilianti. Tutte le foto sono state scattate in priorità di apertura e le scansioni eseguite con un Epson Perfection V600.
I colori, in alcune foto, prendono un look anni ’70 specialmente se c’è dell’azzurro; non da assolutamente l’idea di essere una foto scattata nel 2017 e si vede che si tratta di una pellicola, su questo mi piace molto.

In altre foto, quelle in pieno sole, gli anni ’70 non si vedono più, i colori sono molto carichi, specialmente il verde in questo caso, e la foto è ben definita. Per i fiori invece, il colore è identico a quello reale.

Noto solo ora i peli di micio che infestano il mio scanner

Anche qui la riproduzione dei colori è molto fedele

Qui ritorna un po’ di azzurro che fa subito la differenza
Non mi è piaciuta nemmeno un po’ sui ritratti. Ok, io non fotografo mai persone, ma ci sono rare eccezioni e mi piacerebbe che la foto sembrasse quella di una persona non quella di una caramella Elah con gli occhi.

La pelle sembra un “pastone” unico
Altra cosa che non ho apprezzato molto: la grana. Non so se sia dovuto allo sviluppo eseguito in maniera non eccezionale, ma la grana è molto visibile. Non ci stamperei di certo un ingrandimento!
In definitiva, pellicola super economica che si comporta abbastanza bene per quanto riguarda foto naturalistiche, nope per i ritratti, o almeno non nel mio caso, all’aperto e con la luce naturale di una soleggiata mattina di maggio. Potrebbe essere interessante provarla su una macchina tipo la Lomo LC-A che tende a saturare moltissimo e che potrebbe dare i risultati apprezzati in lomografia.
Il prossimo giro in C41 sarà la Portra 400 abbinata alla Rolleiflex Planar f/3.5.