Experimental film: dubblefilm Bubblegum
Lo scorso inverno, durante il mio giro di spesa fotografica mensile su FotoImpex, ho notato una nuova delle nuove pellicole KONO!, le dubblefilm. Vuoi non provarne un paio? Tra i flavor disponibili ho optato per la Bubblegum, una pellicola colore 200 ISO ri-emulsionata per ottenere dei toni caldi e caramellosi.
dubblefilm, chi sono?
KONO! è nota per commercializzare pellicole pre-esposte/ri-emulsionate per ottenere effetti “creativi”. In passato avevo già provato la KONO! Rekorder, pellicola che mi è piaciuta davvero moltissimo per giunta. Che poi possa non piacere l’idea dei numeri stampati a caso in giro ok, ma come pellicola in bianco e nero devo dire che non era assolutamente male, anzi, l’effetto patinato era azzeccato. Comunque…
dubblefilm… allora, tutto parte qualche anno fa con l’app per iOS, dubble, basata sull’idea del film swapping in fotografia analogica. Il film swapping consiste nel scattare un rullino e poi passarlo ad un’altra persona che a sua volta lo esporrà. Risultato? Doppie esposizioni inaspettate! Belle, brutte, whatever.
Da questa idea digitale si arriva all’analogico con la partnership con KONO! e, grazie al misterioso Reanimator, vengono prodotte 4 varianti di pellicole a colori:
- Bubblegum: colori caldi tendenti al rosa/magenta;
- Monsoon: colori che richiamo l’atmosfera post-pioggia, freddi, profondi, cupi;
- Sunstroke: aggiunti i light leaks, almeno non dovete rompere la macchina fotografica per averli;
- Moonstruck: variazione dei toni in base all’esposizione (molto simile alla Color Implosion della ADOX).
Tutte le pellicole sono a colori e con EI di 200 ISO.
Ready… Steady… Shoot!
Ultimamente sono fissata con la Olympus Mju II, il primo rullino di Bubblegum è finito lì dentro. Il secondo è stato riservato per il Diana Day, il 4 agosto.
Come per tutti i rullini di test (ok, non tutti, diciamo su questo tipo di pellicola) mi sono trascinata in giro la Mju in borsa per qualche giorno, al lavoro, al supermercato, a camminare… 24 pose sono andate piuttosto in fretta, anche perché non pensavo particolarmente ai soggetti. E poi era pur sempre una 200 ISO: in esterni benissimo, in interni avrei dovuto usare il flash e mettermi a lampeggiare in ufficio sembrava particolarmente sconveniente.
Sviluppato come sempre in Digibase, la base tende ad essere più color zafferano che arancione scuro. Avendola sviluppata insieme ad un’altra pellicola di cui avevo già visto la base, ho escluso errori miei durante lo sviluppo, così dev’essere.
Appendo la pellicola ad asciugare ma divento subito di ghiaccio quando vedo il codice stampato: KODAK 200-8.
La mia nemesi. La Bubblegum non è altro che una Kodak ColorPlus 200, la pellicola che odio di più sulla faccia della Terra. No, non ci posso credere. Ho preso la cartuccia ed ho staccato l’etichetta che la avvolgeva: Kodacolor 200. Niente, è proprio lei. Mi è scesa davvero la catena… tanto.
Le scansioni sono state un supplizio; tra foto brutte (colpa mia che non conosco bene la Mju) e foto con la grana grossa come un frigo, di 24 pose ne ho salvate 5. Pensavo di salvarne di più ad essere sincera ma molte le ho scattate senza flash (l’altra mia nemesi) e me le sono perse.
Detto ciò, detesto la ColorPlus, davvero, MA le ultime tre foto che ho fatto in pieno sole un sabato mattina non sono venute per niente male, anzi, l’effetto candy risulta interessante sul tipo di soggetto: i graffiti.
Qui invece una foto scattata in una grigissima giornata di pioggia, prima di entrare al lavoro:
Come tutte le cose sperimentali, results may vary, ed è quella parte che trovo divertente ogni tanto, per variare un po’.
In definitiva, ho dei sentimenti contrastanti a riguardo; le foto che ho salvato mi piacciono, e molto. Di contro, ne ho perse per strada una percentuale estremamente alta. Come per la Rekorder, aspetto di provare il secondo rullino con un po’ più di cognizione di causa, per il Diana Day.


