Infrarosso a tutto spettro
Circa un anno fa iniziavo a fare qualche prova con l’infrarosso con MegaD, il 35mm ed un Hoya R72. I risultati non erano male tutto sommato, considerando che la macchina non è modificata.
Nel corso dei mesi ho continuato ad informarmi e fare prove ma, purtroppo, senza un corpo full spectrum, le possibilità di realizzare qualcosa di un po’ diverso erano alquanto limitate. Se tutto si riduce a post-produrre in maniera esagerata su Photoshop, allora non ha nemmeno senso che mi sbatta a fotografare in infrarosso.
Visto che DeeDee (D90) era in casa a prendere polvere ho pensato di farla convertire full spectrum (circa 300 euro) anche se poi non avrei potuto usare tutte le mie ottiche che sono FX. Stavo per acquistare il tutto quando mi è capitata un’occasione su una D750 convertita, un’offerta che non ho potuto rifiutare: è la sorella minore di MegaD, ottimo prezzo e soprattutto FX.
Al momento ho acquistato due filtri da Kolari Vision, il 590nm e l’850nm.
L’850nm è solo ed esclusivamente per foto in bianco e nero. È il filtro in assoluto più selettivo. L’ho provato una mattina a Milano, nei pressi di Porta Garibaldi, non una zona particolarmente verde… diciamo non una grandissima idea ecco. Ma, c’è un ma, devo dire che nonostante la mancanza di vegetazione, il tipo di bianco e nero che restituisce è molto interessante. Lo trovo “aggressivo”, mi piace.
Per quanto riguarda il 590nm, lascia passare più informazioni e si può giocare meglio con i vari channel swap in post-produzione, a differenza dell’R72 (720nm) che in fatto di colori mi pare molto più limitato.
Questo giro sono stata un pelo più furba e l’ho portato con me approfittando di un pranzo in un agriturismo, il verde almeno lì c’era!
Purtroppo la mia avversione verso Photoshop e la post-produzione in generale è ancora molto forte ma con un pochino di pazienza (che non è proprio una mia virtù), sono riuscita a tirare fuori qualche colore oltre al bianco, facendo virare la vegetazione su altre tonalità più o meno brillanti.
Una delle cose a cui prestare un po’ di attenzione è il fringing che si crea intorno alle fronde degli alberi quando si rielabora l’immagine.
Sono ancora in mare aperto, me ne rendo conto, ma si fanno progressi e quest’estate ne approfitterò visto che, con un corpo full sprectrum, posso scattare comodamente a mano libera!
Nel frattempo ho ordinato un altro filtro di Kolari, l’IR Chrome, che promette di simulare la tanto amata e compianta Aerochrome di Kodak.
Vedremo…
